mercoledì 16 novembre 2011

E’ pronta la ricetta mare e “Monti”





Alla fine, pare che il governo Berlusconi sia giunto al capolinea.
Le ragioni inutile elencarle in poche righe, la storia è vecchia; in
queste ore basta accendere radio, televisioni, andare su internet
o sfogliare giornali e si possono intrecciare milioni e milioni di
dichiarazioni e spiegazioni. Principalmente il tutto si collega es-
senzialmente al flagello economico che sta avvolgendo gran parte
d’Europa e del mondo. Tutti in passato vedevano fame e miserie
in Europa collegate ad una terza guerra mondiale, un olocausto
nucleare tra comunisti russi, yankee americani e cinesini terzi
incomodi, o chissà, ad un asteroide che rimbalzava qua e la, o
invasioni di marziani cattivi, verdi, brutti e piccolini come un certo
ministro di mia conoscenza, che sghignazzando ci rincorrevano
e ci distruggevano con le pistoline laser.
Qua pare che rischiamo di fare una brutta fine e finire
alla fame, naturalmente i possessori di yacht e capitali occultati
sono esentati, anche per colpa degli spread e dei bond. Scusate,
non sono un tecnico e vado a memoria: I bond (o obbligazioni)
sono un titolo di credito, insomma un prestito concesso da chi
investe a chi li emette. Di conseguenza lo spread diventa il rischio
finanziario nell’investimento, per cui maggiore è la differenza con
quelli più forti, maggiore sarà il rischio connesso all’acquisto dei
titoli …Bene, mi asciugo il sudore dalla fronte, sperando di non
avere detto idiozie.
Qua pare che, in proporzione, la depressione economica del 29
in America e i due dopoguerra in Europa, sono una gaia e spen-
sierata festa da ballo in onore di Cenerentola, con sottofondo i
valzer di Strauss. Inutile anche adesso continuare ad elencare
i motivi per cui siamo arrivati in queste pessime condizioni; ci
vorrebbero quintali di inchiostro e nella mia somma modestia,
(l’ho in passato a modo mio in un altro blog) molte volte messo
in tragica ed ironica evidenza.
Vogliamo parlare della criminale ingiustizia sociale, del divario
incolmabile tra chi vive più che bene e chi sopravvive, della poli-
tica unicamente impegnata a difendere la propria posizione di
preminenza (Casta) ?
No, lasciamo stare anche perché qui da noi incredibilmente molti
ancora vivono in uno stato di allegra sbornia comatosa, tra una
partita di calcio in tv, un Grande Fratello, molti programmi tele-
visivi cloroformizzati a dovere, credendo che i guai capitano per
fortuna sempre agli altri, un poco come vivevano i cittadini italiani
ma anche europei alla fine dell’estate del 1939.
Ci troviamo adesso con questa crisi di governo per fortuna pilo-
tata e controllata personalmente dal nostro eccellente Presidente
della Repubblica Giorgio Napolitano; c’è da “Fare Presto”, cer-
care di coniugare governabilità con emanazioni immediate di
leggi di stabilità economica, che possano ridurre notevolmente
la spesa pubblica senza ridurre alla fame gran parte della popo-
lazione.

Se si vogliono evitare le elezioni anticipate (cosa da fare imme-
diatamente se non fossimo stati in emergenza), bisogna entro
pochissimi giorni creare un nuovo governo; e qui iniziano le
tragiche facezie dei veti incrociati tra partiti e dentro i partiti,
dei tutti contro tutti, della resa dei conti, dei reciproci ricatti,
delle divisioni e suddivisioni che detto brutalmente, se fossero
accadute anche solo un secolo fa, avrebbero provocato una rivo-
luzione e sollevazione popolare di inaudita violenza. Ancora non
si vuol capire che in Italia il problema più grave deriva unicamente
dalla totale perdita di fiducia verso la politica, naturalmente anche
quella a livello locale, e che la prima cosa da fare sarebbe quello
ovviamente di porre fine a questa situazione di perenne stallo e
interessi di sola bottega. Un governo tecnico a tempo determinato
(probabilmente a guida Mario Monti, anche se c’è qualcuno che
gioca già a bruciarlo), sganciato dalle logiche spartitorie di partito,
potrebbe disintossicare ed essere al momento l’unica valida solu-
zione a questa emergenza e che dovrebbe farsi carico dell’imme-
diata emergenza economica e fare una corretta legge elettorale che
sostituisca quella indecente attuale, per dare dopo la parola ai cit-
tadini con il voto.
Sempre sul risanamento ormai battezzato “lacrime e sangue”, sa-
rebbe onesto e soprattutto legittimato moralmente se non fossero
sempre i soliti noti già poveri in canna, a piangere e buttare il
sangue. Non si può far comandare il mondo dai banchieri o dall’euro
tedesco; questi ultimi, una volta perfetta macchina da guerra e mi-
litarmente padroni d’Europa, pare non perdere il vizietto ed hanno
sostituito elmetti, fucili e stivali con il loro potente euro. D’altronde
permettetemi una parentesi di concreta filosofia, da buon spirito
latino: ditemi voi, deve essere l’euro, oggetto di carta o di semplice
metallo a mettersi al servizio del cittadino o è il cittadino che deve
inchinarsi ed asservirsi all’euro ? Se poi noi italiani continuiamo
a fare sempre gli stessi imperdonabili e grossolani errori, e di con-
seguenza i “Deutsch Uber alles” alla fine ci vengono a comandare
a casa nostra, vergogniamoci allo specchio.
Diceva Ennio Flaiano che “ In Italia tra due punti su un piano non
si traccia mai una retta ma un arabesco.” In parole povere per
risolvere un problema, anche il più semplice, si cerca sempre una
via tortuosa e complicata. Insomma alla fine si fa sempre un
casino bestiale.

CIPRIANO

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