mercoledì 16 novembre 2011

Governo Monti : tre donne nell'esecutivo con poltrone di peso

Donne si, donne no... questa era la domanda prima che il nuovo Presidente del Consiglio M. MONTI annunciasse la sua squadra. Alla fine si è riusciti a trovare tre donne "politiche" in grado di operare tecnicamente e... non per Ministeri non troppo rilevanti.
Quindi senza "distrazione" di gnoccheria Monti ha scelto di affidare tre Ministeri chiave a tre donne con esperienza professionale.
Finalmente un bel messaggio per il nostro paese  e per gli interlocutori all'estero........ripartiamo da qua , dalla serietà tecnica e professionale e non ...dalle misure.

Ecco chi sono i tre Ministri donna del governo Monti.

Elsa Fornero – Ministero del Lavoro e  delle Politiche Sociali



Economista, la Fornero, è una delle maggiori esperte di previdenza in Italia.
Nata a San Carlo Canavese (Torino) nel 1948, e’ professore di Economia Politica presso l’Universita’ di Torino e coordinatore scientifico del Cerp, Centre for Research on Pensions and Welfare Policies, sempre a Torino.
Da tempo si occupa e studia il risparmio delle famiglie, la previdenza pubblica e privata, le assicurazioni sulla vita. E’ componente del Nucleo di valutazione della spesa previdenziale del ministero del Welfare ed editorialista de Il Sole 24 Ore.
Elsa Fornero è anche autrice di numerosi scritti sul risparmio delle famiglie, indebitamento pubblico, previdenza sociale, mercati assicurativi e fondi pensione.
E’ stata Consigliere di società bancarie e assicurative. Nei mesi scorsi ha illustrato come docente, a proposito degli interventi del Governo sulle pensioni nella recente manovra economica, la sua proposta di un passaggio immediato dal sistema retributivo al sistema contributivo nel sistema pensionistico italiano.

Anna Maria Cancellieri – Ministero dell’Interno



67 anni, romana di nascita, prefetto in pensione dal 2009, ha iniziato a lavorare a 19 anni presso la presidenza del Consiglio. E’ la seconda donna a occupare la poltrona di ministro al Viminale dopo Rosa Russo Iervolino, titolare del ministero dell’Interno, dal 21 ottobre del 1998 al 22 dicembre del 1999, durante il governo guidato da Massimo D’Alema.
Laureata in Scienze politiche a Roma, nel `72 a Milano, la nuova responsabile del Viminale ha iniziato la carriera direttiva al ministero dell`Interno e nel 1993 è stata nominata prefetto.
L’ultimo incarico ricoperto è di Commissario al comune di Parma dopo le dimissioni del sindaco Pietro Vignali e prima ancora Commissario a Bologna. Nel corso della sua lunga carriera il neoministro dell’Interno è stata prefetto a Vicenza, Bergamo, Brescia, Catania e Genova.

Paola Severino – Ministero della Giustizia


La prima donna ministro della Giustizia nella storia della Repubblica italiana è uno dei piu’ noti avvocati penalisti. Sessantatre’ anni, napoletana, Paola Severino arriva al dicastero di Via Arenula con un curriculum di peso: prorettore vicario dell’Universita’ Luiss Guido Carli, professore ordinario di diritto penale presso la stessa Universita’ della Confindustria e, soprattutto,
avvocato di clienti ‘illustri’.
Ha difeso, tra gli altri, Romando Prodi nel processo sulla vendita della Cirio, il legale della Fininvest iovanni Acampora nel processo Imi-Sir, Francesco Gaetano Caltagirone nell’inchiesta di Perugia su Enimont, Cesare Geronzi per il crac della Cirio, l’ex segretario generale del Quirinale Gaetano Gifuni nell’indagine sui fondi per la gestione della tenuta di Castelporziano.
Ha rappresentato l’Unione delle comunità ebraiche nel processo al nazista Erich Priebke, e tra le società-colosso alle quali ha dato assistenza legale ci sono Eni e Telecom.
Paola Severino si è laureata in Giurisprudenza all’Università di Roma La Sapienza nel 1971.
Dal 30 luglio 1997 al 30 luglio del 2001 è stata – anche in questo caso prima donna in assoluto – vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura militare.


Annamaria... a dopo

1 commento:

  1. Consiglio di sospendere il giudizio sul nuovo governo. Quanto alle donne presenti in esso, mi pare che siano di qualità. Ma non è tanto un fatto di genere quanto di contenuti delle misure, che ancora non conosciamo.

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