mercoledì 9 novembre 2011

LEZIONI IN PILLOLE...COME SCRIVERE UNA STORIA 4 -parte 2^-

CORSO DI SCRITTURA  CREATIVA
segue 1^ parte del 4-11-11


confronto fra suoni  e rumori:
“l’ascolto è più ricettivo dell’osservazione”



Ed eccoci alla seconda parte della Lezione 4. 

 
Abbiamo spiegato che bisogna ascoltare e… sapere ascoltare. Abbiamo parlato del Silenzio che ci dà la possibilità di “interpretare” i suoni e i rumori.

Ora, proviamo a fare un esercizio partendo dalla tesi che l’ASCOLTO è più ricettivo dell’osservazione. Scegliamo un suono specifico e concentriamoci su di esso, in questo modo ampliamo la nostra ricettività nei suoi confronti. Stephen Bachelor ha detto: “Nella lingua dei Sumeri, la parola “orecchio” è proprio uguale al termine “saggezza”.
Rammentate: mentre la vista osserva l’esterno delle cose, l’udito può prendere atto dell’interno di un oggetto senza penetrarlo. Riflettete bene su questo concetto. Guardando una scatola non possiamo sapere se sia piena o vuota. La vista isola gli elementi, l’UDITO li unifica. Mentre la vista pone l’osservatore al di fuori di ciò che vede, a distanza, il suono fluisce verso l’ascoltatore.
Se qualcuno dovesse scuotere la stessa scatola in nostra presenza, con gli occhi sarebbe impossibile definire se sia vuota o piena: con l’orecchio, al contrario, potremmo formulare una ragionevole ipotesi.
Continuiamo con l’esercizio. Riprendiamo la nostra posizione di ascolto:
occhi chiusi
elettrodomestici spenti
siamo soli in un apparente silenzio.

Lasciamo che arrivino, piano piano, i primi suoni: passa un’auto e con essa il rumore del motore, delle ruote sul selciato, del clacson, del freno…i passeri cinguettano, li sentiamo vicini…lontani…poi qualcosa ci distrae e non li sentiamo più…dall’altra parte del muro c’è dell’acqua che scorre…il telefono dell’inquilino al piano di sopra sta squillando…
Di che suono si tratta? è il suono di un telefono.
Proviamo a interpretare il suono e proviamo a scrivere “DRIN”, trasformando il suono in parola, o seguendo la fantasia RINN, TRILL, o quello che vogliamo.
Pignoli al massimo, cerchiamo di interpretare meglio il suono… Uno squillo molto lo interpretiamo e lo scriveremo ripetendo la consonante finale: DRINN. E se per caso fosse anche insistente, lo ripeteremo più volte: DRINN DRINN DRINN DRINN DRINN.
Stiamo comunicando, un suo prolungato, insistente e  molto presente, e va descritto sempre e costantemente in maiuscolo. Ma noi lo ascoltiamo attraverso il soffitto; abbiamo detto che lo squillo proviene dall’appartamento di sopra…allora dovremo scrivere in carattere minuscolo.


Ora, esaurito il trillo del telefono, lasciamo entrare un altro suono; e come in un contrappunto musicale, alterniamo anche nello scritto il suono del telefono con il nuovo suono proveniente, ad esempio da una macchina che non vuole mettersi in moto. Facciamolo seguendo la regola del più forte, a seconda del prevalere di uno piuttosto che dell’altro. Quindi, regola basilare è quella di ASCOLTARE…ASCOLTARE e ASCOLTARE e facciamolo…ammesso che siate “liberi” da altri impegni…al mattino, a mezzogiorno, al pomeriggio, alla sera e durante la notte, sempre da uno stesso luogo, che sarà presumibilmente la nostra abitazione: ci ritroveremo ad aver composto  una sorta di partitura musico-vocale di vita quotidiana. Confrontiamo i risultati e noteremo immediatamente differenze di tipo quantitativo (più rumori al mattino che durante la notte) qualitativo (più facilità di ascolto
dopo le 18 di sera, sentiremo emozioni diverse legate agli stessi suoni, a seconda dell’orario in cui li abbiamo uditi (l’insistenza di un telefono che trilla durante la notte è segno di pericolo; quella durante il giorno, di frenesia o insistenza), e di tipo personale.

Quindi, questo tipo di allenamento all’ascolto, ci consentirà di scegliere il momento più adatto per la nostra scrittura.

Fine della Lezione 4 – seconda parte.

Enzo



2 commenti:

  1. Davvero molto istruttivo, Enzo. Magari ascoltassimo di più. Ma l'ansia di parlare, di "esporsi", per molti è una vera malattia.

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  2. Una delle tante "cose da fare" è quella di ascoltare: è una lezione di 'creative writing' ovvero di scrittura creativa. Chi vuole imparare a scrivere, ammesso che abbia talento, deve utilizzare ben 5 + 2 sensi; i cinque normali e ALTRI DUE, che sono: il nostro PROFONDO INTERIORE e il SESTO SENSO o intuizione improvvisa e ignota.
    ENZO

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