domenica 18 dicembre 2011

HO VISTO UN FILM . . . Il Villaggio Di Cartone


Regia : Ermanno Olmi
Genere : Drammatico
Interpreti Michael Lonsdale, Rutger Hauer, Alessandro Haber, Massimo De Francovich, John Geroson, El Hadji Ibrahima Faye, Samuels Leon Delroy, Irma Pino Viney, Fatima Alì
Soggetto e SceneggiaturaErmanno Olmi
Paese : Italia 2011
Durata : 87 minuti
Fuori Concorso alla 68esima Mostra Internazionale D’Arte Cinematografica di Venezia nel 2011
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Una chiesa, un parroco, un'impresa di traslochi: la chiesa non serve più e viene svuotata di tutti gli arredi sacri, ivi compreso il grande crocifisso sopra l'altare. Restano solo le panche in uno spazio vuoto: il vecchio prete, dapprima incredulo, sembra non sapersi rassegnare a questa sorte mentre il sacrestano ne prende atto. Ma, di lì a poco, un folto gruppo di clandestini in cerca di rifugio entra nella chiesa e, con panche e cartoni, vi installa un piccolo villaggio. Il sacerdote vede la sua chiesa riprendere vita ma, dall'esterno, gli uomini della Legge si fanno minacciosi . . .
Questo bellissimo film di Olmi, parte dal 101° chiodo, quello da cui cade il Cristo. Senza bisogni di arredi “sacri”, il luogo risorgerà nel vero spirito della missione sacerdotale. Il regista ci offre il suo sguardo sul mondo, sulla pietà, sulla carità, attraverso gli sguardi dei personaggi, più importanti e “parlanti” delle rare parole. Il tema è di drammatica attualità, il momento degli immigrati clandestini in fuga dalle loro terre, di passaggio in Italia, prevedendo destinazioni più lontane. Emergono dalle facce le singole psicologie, a cominciare dallo stesso prete: il vecchio parroco che guarda dalle finestre, vedendo solo una fitta nebbia, riconquista una fede ormai in bilico. Un film che non dà spazio a troppe positività e non risparmia scene di ordinaria quotidianità, ma che riesce a veicolare diversi messaggi. L'uomo di Chiesa senza più una chiesa diviene più forte, più capace di interrogarsi fino a riuscire a comprendere che il Bene è più grande della Fede. È in nome di questo Bene che può opporsi alla stupidità degli uomini di legge, pronti ad obbedire a qualsiasi assurdità, ricordando loro che verrà il giorno in cui saranno giudicati per quanto fanno agli “ultimi” privi di difesa. Una difesa che non può venire da un terrorismo che mette sterilmente Dio contro Dio, ma solo da una pietas che muti nel profondo il corso di una Storia che, in caso contrario, provvederà autonomamente: “O noi saremo capaci di cambiare la storia o la storia cambierà noi”. Olmi ci mostra uno specchio in cui riflettere dubbi e certezze per scalfire pregiudizi e non smettere di interrogarci.

Buona visione . . . a tutti da Maria !

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