mercoledì 29 febbraio 2012

CINEMA...CHE PASSIONE!


Sono una fan del cinema italiano e riconosco il valore degli attori italiani, molti mostri sacri che ci hanno lasciato, ma anche moderni interpreti delle migliori pellicole recenti. Devo però dire che gli U.S.A., oltre che tante “esportazioni” discutibili, ci hanno arricchito di personalità che danno lustro alla cinematografia mondiale. Ne è un esempio autorevole Al Pacino che, a Washington, il presidente americano Barack Obama ha premiato con la Medaglia delle Arti 2011.

 L'attore de "Il Padrino" ha ritirato il riconoscimento nel corso di una cerimonia alla Casa Bianca, durante la quale Obama ha insignito 17 grandi personalità, tra cui la protagonista di Sex and the City Sarah Jessica Parker e il cantante country Mel Tillis, della più alta onorificenza della nazione per studiosi e artisti che “hanno lasciato un segno indelebile nella cultura americana”. Per Obama, che ha partecipato alla cerimonia insieme alla First Lady Michelle, “le arti e le scienze ci aiutano a guidare la nostra crescita come persone, nei momenti di tranquillità come in quelli di crisi, in tempi di trionfo come di tragedia”.


 Alfredo James Pacino, conosciuto come Al Pacino, nasce il 25 aprile 1940 a New York, nella zona di East Harlem. I genitori, Rose e Salvatore, divorziano quando Al ha solo due anni e il piccolo si trasferisce, con la madre e i nonni, nel Bronx, vicino allo zoo. A tre anni il gioco preferito di Al è recitare per il nonno. Il giovane Pacino presenta numerose lacune a scuola dove viene bocciato più volte; gli insegnanti si accorgono comunque delle sue straordinarie capacita di attore e lo incoraggiano a seguire quella strada. Al si iscrive quindi alla famosa High School of Performing Arts di New York City, ma a diciassette anni la abbandona, va via di casa (con grande stupore della madre) e inizia a cercare lavoro come attore. Gli anni a seguire lo porteranno a svolgere numerosi lavori, tra cui il facchino, il lustrascarpe e l'operaio; nel 1961 viene arrestato per porto abusivo d'arma da fuoco.
“ Mi sento più vivo in un teatro che in qualunque altro posto, ma quello che faccio in teatro l'ho preso dalla strada “ (Al Pacino)
Nonostante le difficili condizioni di vita, Al continua a sviluppare le proprie capacità di recitazione frequentando l'Actor's Studio di Lee Strasberg e l'Hebert Berghof Studio.
Finalmente le sue capacità esplodono e vengono riconosciute, rivelando in Al Pacino una tra i migliori attori, registi e produttori.


I Considerato uno dei più grandi e influenti attori di tutti i tempi, Al Pacino ha vinto il suo unico (!) Premio Oscar nel 1993 (su 8 nomination totali) per l'interpretazione del tenente colonnello Frank Slade in Scent of a Woman – Profumo di donna.









 Nel 2008 il Festival di Roma gli rende omaggio con il premio Marc'Aurelio d'Oro. Nel corso degli anni ha dato vita a memorabili personaggi rimasti impressi nella storia del cinema moderno e nella cultura popolare.
Nella sua carriera cinematografica una straordinaria sequenza di film, da Panico a Needle Park (1971) a Il Padrino (1972), da Serpico(1973) a Quel pomeriggio di un giorno da cani (1975). Attore di formazione teatrale, ha vinto numerosissimi premi anche per le sue interpretazioni sul palcoscenico, dove predilige intensi ruoli shakespeariani (Riccardo III, Shylock, Amleto, Giulio Cesare): dagli anni sessanta ha portato sul palcoscenico, tra le altre, opere di Bertold Brecht, Eugene O’Neil, Oscar Wilde, David Mamet.


 in teatro Si è cimentato alla regia, e sul piccolo schermo ha recitato nella miniserie televisiva Angels in America (2003), dove ha fatto incetta di premi per il ruolo del malato terminale di AIDS Roy Cohn.
Curiosità
A proposito di Al Pacino, imperversano sul Web filmati girati come parodie del videomessaggio che il sindaco di Napoli, de Magistris, ha inviato all’attore per invitarlo al teatro San Carlo per la prima dell'ultimo film, «Wilde Salomè», ad aprile. La pellicola sarà presentata al Massimo napoletano, che per l'occasione diventerà cinema (l'ultima volta è accaduto con Fortapàsc di Marco Risi), e in contemporanea in altre 2500 sale nel mondo.
“Ciao Al!”: Luigi de Magistris guarda dritto in camera e si rivolge ad Al Pacino come ad un vecchio amico. Il sindaco di Napoli ha deciso di spedire un filmato-invito al grande attore, sottotitolato in inglese («Hello Al!»), auspicandone l'arrivo al San Carlo.
A firmare la produzione del video è stata l'agenzia di distribuzione digitale Ichnos di Marta Bifano e Donald Ranvaud, attiva nella promozione del film. Un particolare : con la Ichnos lavora anche Gaetano Russo, nipote di Francis Ford Coppola, regista mentore di Al Pacino (fu lui a lanciarlo nel '72 con Il Padrino): operazione riuscita perché pare che Al abbia accettato l'invito con entusiasmo.
Intanto però il filmato viaggia per conto suo sul web e in pochi giorni diventa un piccolo cult : De Magistris è nel suo studio, con mosse plastiche e prosa ben scandita gira intorno al cameraman, s'infila la giacca, si siede, discorre (virtualmente) con il protagonista di Scarface, e tenta di convincerlo a volare a Napoli per presenziare la premiére mondiale di «Wilde Salomè». Le immagini sono naturalmente finite nelle grinfie della Rete che ha partorito una serie di parodie, scatenando commenti di ogni genere.
Insomma, non c’è limite alla fantasia, e a volte anche al cattivo gusto, ma . . .


. . . tutto fa spettacolo !


MARIA...a dopo

1 commento: