giovedì 22 marzo 2012

LA SCOMPARSA DI TONINO GUERRA





Addio a Tonino Guerra . . . si è spento nel giorno della poesia, il 92enne poeta e sceneggiatore romagnolo, collaboratore di tanti grandi registi, al fianco di Fellini e dei maestri del Novecento


Nato nel 1920, da qualche tempo, avendo sentito che la fine si avvicinava, aveva scelto di tornare a vivere nella natia Santarcangelo, lasciando la casa-museo di Pennabilli - sede dell'associazione a lui intitolata - nella quale aveva vissuto dagli anni Ottanta. “Alle 8.30 della mattina del 21 marzo 2012, in Piazza Ganganelli, a Santarcangelo, nella casa di Tonino Guerra è entrato il silenzio”, hanno comunicato la moglie Lora e il figlio Andrea. Proprio il suo paese natale gli aveva dedicato una festa in piazza pochi giorni fa in occasione del suo compleanno, con gli auguri cantati dai bambini e la lettura di poesie scritte da lui. Insomma una figura eclettica : tra le collaborazioni più feconde quelle con Michelangelo Antonioni (con cui ha realizzato «L'avventura», «L'eclisse», «La notte», «Deserto Rosso», «Blow-up», «Zabriskie Point», «Al di là delle nuvole», quest'ultimo anche con Wim Wenders) e Federico Fellini (con cui ha firmato «Amarcord», «E la nave va» e «Ginger e Fred») ma anche con Andrej Tarkovskij, Francesco Rosi, Luchino Visconti, Theo Angelopoulos, i fratelli Taviani, Marco Bellocchio, Vittorio De Sica, Jose Marìa Sánchez, Elio Petri, Giuseppe De Santis, Mario Monicelli.
Maestro elementare, nel 1943, durante la seconda guerra mondiale venne deportato in Germania e internato in un campo di concentramento a Troisdorf dove, avendo incontrato alcuni romagnoli che ogni sera gli chiedevano di recitare qualcosa nel loro dialetto, scrisse tutta una serie di poesie in romagnolo. Dopo la Liberazione si era laureato in pedagogia presso l'Università di Urbino (1946), con una tesi orale sulla poesia dialettale. Fece leggere i suoi componimenti a Carlo Bo: ottenuti riscontri positivi, decise di pubblicarli, a sue spese. La raccolta s'intitolava «I scarabocc» (Gli scarabocchi) e Bo ne firmò la prefazione. Diventò membro di un gruppo di poeti, «E circal de giudeizi» (Il circolo della saggezza), di cui facevano parte anche Raffaello Baldini e Nino Pedretti.
Negli anni 80 tornò in Romagna, dove, oltre a continuare la sua produzione poetica, si diede all'architettura del paesaggio, disegnando fontane, piazze e scalinate per i paesi della sua terra.


Il Bosco della pioggia


Si dedicò anche alla pittura e alla creazione di installazioni artistiche da lui ribattezzate «I luoghi dell'anima».






Ha lavorato molto anche all'estero, con il russo Andrej Tarkovskij a partire dagli anni '80 con “Nostalghia” e con il regista greco Theo Angelopoulos, con cui ha collaborato per realizzare nel 2008 “La polvere del tempo”, seconda parte di una trilogia sul tema della memoria che non si completerà mai. Proprio ad Angelopoulos, scomparso lo scorso 24 gennaio, Guerra ha dedicato il suo ultimo romanzo, “Polvere di sole”, uscito nelle librerie soltanto poche settimane fa e già considerato un vero e proprio testamento del grande poeta e sceneggiatore romagnolo. Nel 2010 per i suoi 90 anni ha vinto il David di Donatello alla carriera. Dai primi del 2000 Guerra era diventato testimonial della catena di negozi UniEuro, creando lo slogan «L'ottimismo è il sapore della vita!»


 in tanti spot per la tv. Una parentesi, quella pubblicitaria, che aveva ripreso lo scorso anno per sostenere alcuni prodotti ecologici, con il solare che regala energia «senza sporcare il mondo». Lascia una produzione culturale sconfinata che ha profondamente inciso nella cultura del nostro Paese.


Maria... a dopo

1 commento:

  1. Grande Tonino. Lasci tanto amore e rimpianto. Certamente sei in un mondo migliore. Aspettaci.

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