lunedì 21 maggio 2012

Salute: italiani nel tunnel della crisi, si sentono minacciati dai politici

E' di stamattina la notizia che a Brescia un uomo ha ucciso i suoi due figlioletti di 4 anni e di 14 mesi, lanciandoli dal balcone della sua abitazione. Il tutto è avvenuto in seguito ad un litigio dell’uomo con la moglie. Dopo la tragedia l’uomo si è tolto la vita.
L’appartamento dal cui balcone sono stati gettati i bambini si trova al sesto piano.  Anche l’uomo si è lanciato. Sembra che abbia compiuto il folle gesto a causa di problemi economici piuttosto complessi da risolvere, visto che, da ciò che è emerso, l’uomo ha perso il lavoro qualche tempo fa.
Sia il padre che i due figli sono caduti sulle automobili parcheggiate nel giardino interno dell’abitazione. L’uomo è morto immediatamente, i bambini invece sono deceduti, dopo essere stati trasportati all’Ospedale.
Prima di lanciarsi nel vuoto, l’uomo avrebbe tentato di uccidere anche la moglie. 
Il fatto è accaduto alla periferia sud, un quartiere in cui vivono soprattutto operai che negli ultimi tempi sono rimasti senza occupazione.



Ecco, amici, quello che emerge da uno studio recente
 dell'Eurodap, "Associazione europea disturbi da attacchi di
 panico," su come gli italiani stanno vivendo questo lungo periodo di crisi...un quadro veramente disarmante






(Adnkronos Salute) - Gli italiani si sentono minacciati dai politici. Hanno paura, non vedono vie di uscita alla crisi, si sentono braccati. La risposta a questa realtà non può essere che depressione e rabbia inconsulta. Lo stress e l'ansia dilagano. "Delle 500 persone, tra i 18 e i 65 ani di età, che hanno preso parte al  sondaggio, l'80 % si è detto preoccupatissimo per l'attuale situazione di crisi che sta vivendo l'Italia - afferma Paola Vinciguerra, psicologa, psicoterapeuta, presidente Eurodap – Tra le persone c'è paura, rabbia e in molti casi anche sensi di colpa. I pensieri che costruiamo in questa situazione di allarme, difficilmente potranno essere positivi quando non abbiamo più la speranza. Chi ci guida, il politico, viene percepito come nemico e non come un protettore e il futuro può essere unicamente minaccioso. La volontà di miglioramento, d'impegno che sarebbe necessaria in questo momento per trovare alternative e soluzioni, è completamente annullata dalla paura, dall'ansia e dalla depressione".Solo 3 persone su 10, infatti, credono che inventare qualcosa di diverso sarebbe utile a superare questo brutto momento che sta vivendo l'economia. Due su dieci sperano che il Governo possa trovare soluzioni, mentre il resto, purtroppo la maggioranza, non vede possibilità di individuare vie d'uscita per superare questo momento così difficile."La situazione psico-sociale che il sondaggio rileva deve far riflettere - dice l'esperta - soprattutto i politici, perché uno Stato costituito da cittadini impauriti, depressi, chiusi ed arrabbiati, che vivono la quotidiana sensazione di minaccia, senza più nessuno entusiasmo, senza speranza, è uno Stato paralizzato, che non avrà risorse ed energie per poter far fronte alle difficoltà".Dal sondaggio emerge inoltre che il 60% delle persone si sente minacciato e aggredito dalle decisioni quotidiane prese dal Governo. Solo il 30% si dice tranquillo e si sente protetto dai politici che stanno cercando di rimettere l'Italia in moto.Alla domanda 'Cosa vorresti che il Governo facesse per favorire la ripresa del nostro Paese?' le persone sono andate sul concreto: "Il 40% non accetta nel modo più assoluto che il Governo con nuove tasse metta mano sulla casa di proprietà che la maggior parte delle persone ha costruito con grandi sacrifici – spiega la Vinciguerra - Il 30 % vorrebbe che il Governo aiutasse le persone ad orientarsi in nuove alternative e l'altro 30% che supportasse psicologicamente tutti quelli che si sentono abbattuti e in pericolo". Secondo la psicoterapeuta "la richiesta che emerge dal sondaggio è di essere accompagnati, stimolati. I cittadini chiedono che venga prospettata loro una strada che li motivi e che ridoni la speranza".


Annamaria... a dopo






2 commenti:

  1. Sì, siamo tutti depressi e arrabbiati, a seconda delle situazioni. E i politici non ci danno affidamento.

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  2. Siamo molto arrabbiati è vero, la conferma avviene anche da persone anziane che negli anni scorsi dimostrava poco interesse verso quello che succedeva politicamente, ora invece la crisi si sente su tutti i fronti.
    Tutti ci sentiamo in qualche modo minacciati.
    La speranza che almeno in parte l'economia riprenda, sopratutto per i giovani che hanno tutti i diritti ad un posto di lavoro, per il loro futuro, per costruirsi una famiglia e avere dei figli.
    Anna B.

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