lunedì 6 agosto 2012

HO VISTO UN FILM . . . MARILYN




Proprio domenica 5 agosto, a 50 anni dalla scomparsa della “bionda” per eccellenza del cinema, nell’Arena del mare, nella mia Salerno, sotto una luna che creava la giusta atmosfera,

  


 

La regia di Simon Curtis, con Michelle Williams, Eddie Redmayne, Julia Ormond, Kenneth Branagh, Pip Torrens, Geraldine Somerville,Michael Kitchen, Miranda Raison, Karl Moffatt, Simon Russel Beale, Emma Watson, Judi Dench . . .





E’ l’estate del 1956 e il ventitreenne Colin Clark, fresco di laurea, vuole a tutti i costi lavorare nel cinema. Grazie a un misto di tenacia ed educazione riesce a farsi assumere come terzo assistente alla regia sul set del “Principe e la ballerina”. Laurence Olivier lo prende sotto la sua ala, Vivien Leigh gli chiede di controllare il marito in sua assenza, ma Colin si ritroverà presto da una parte e una soltanto: quella di Marilyn Monroe. 
Simon Curtis “narra” la favola vera di quando, ragazzo qualunque o quasi, lo scrittore si ritrovò a passare una settimana con la donna più desiderata del mondo, fianco a fianco, in giro per l’Inghilterra e persino nello stesso letto. Ma è una favola venata di malinconia fin dall’inizio. 
Tutta la prima parte è una piacevole panoramica del mondo della produzione con i suoi circoli viziosi e le sue ferree leggi sindacali, poi arriva lei e il personaggio di Colin le lascia la scena!
Michelle Williams non ha l’aura della Monroe, ed è difficile pensare a una sfida più terribile per un’attrice, però è brava e la sua performance è intensa e variegata.
E se Michelle/Marilyn non dovesse brillare abbastanza di luce propria, ecco posizionato a puntino Eddie Redmayne, alter ego dello spettatore, che con il suo sguardo innamorato, ancora incredulo rispetto alla possibilità di vedere la diva più famosa al mondo così da vicino, ne esalta la presenza ad ogni inquadratura. 
E’ la  grande illusione: far rivivere Marilyn. Kenneth Branagh, su tutti, fa sfoggio di una squisita autoironia nell’interpretare un artista sicuro di sé che si ritrova in una posizione insicura, a cavallo tra teatro e cinema, passato e futuro. Il suo Laurence Olivier possiede infatti un marchio di sigarette, la capacità di parlare con l’ambasciata e trovare un visto per il “comunista” Arthur Miller e una scioltezza nelle battute che non ha pari, mentre Marilyn è insicura all’eccesso, inibita dagli psicofarmaci, minata dalla solitudine, eppure lei è anche la verità, lo specchio anziché la maschera.
Un film tenero, coinvolgente; la fragilità psicologica della protagonista, la sua scarsa fiducia in se stessa, le sue ansie, le sue paure creano una grande partecipazione alla vita di Marilyn. Veramente brava Michelle Williams, notevole l'ambientazione, una serata “spesa” in modo soddisfacente . . .
                             

Arrivederci alla prossima proiezione sotto le stelle da  . . . Maria !

 

2 commenti:

  1. Sei tornata, Mariuccia. Che bella Marilyn bionda come te e morbida come te. Guardo le stelle e esprimo un desiderio dolce58

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  2. Certo, sono tornata...a volte ritornano, ha ha ha ha L'importante è che qualcuno mi attendeva... ☺ maria.sa

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