venerdì 24 agosto 2012

LE DONNE PIU' POTENTI DEL MONDO 2012







Anche quest'anno, puntualmente, arriva  la classifica delle 100 "women in power" donne al potere, stilata da Forbes. La rivista  ha affidato l'ambito scettro del potere nelle mani di Angela Merkel (prevedibile) 

 seguita da Hillary Clinton



e dal presidente brasiliano Dilma Roussef:

 le prime tre di 100 donne con un'età media di 55 anni provenienti da 28 paesi, nonché abili imprenditrici di un patrimonio potenziale complessivo di oltre 300mila miliardi di dollari. E di anche 90 milioni di followers su Twitter.Tra le prime venti compare Lady Gaga, mentre Miuccia Prada ,unica italiana, la troviamo "solo" al 67esimo posto............al 101esimo posto a pari merito ci siamo io, Annamaria2,Maria, Mimma e Caterina!!!!!! 



Vediamone alcune da vicino.

La nostra portabandiera

Miuccia Prada, è l'unica residente italiana nel gineceo del potere mondiale, posizionata al 67mo posto. Magra consolazione? Forse, visti i risultati non sperati delle sue conversazioni impossibili con Elsa Schiaparelli tra le sale newyorkesi del MET e di un posto in platea appena dietro alle spalle di Angelina Jolie. 

La più giovane 

Forse per il suo scettro avrebbe preferito la dicitura di "Best Riot Girl", ma Lady Gaga con il suo 14mo posto vince anche il premio di donna più giovane della lista. Per ricordare, a chi l'avesse scordato, che ha sempre (e ancora) solo 25 anni. 

La più anziana

Posizionata al 26mo posto, anche per lei l'età anagrafica potrebbe essere solo un dettaglio. Perché quest'anno Elisabetta d'Inghilterra ha spento ben 60 candeline di regno e si è trasformata nella nuova Bond Girl per lanciarsi da un elicottero sullo stadio olimpico insieme a Daniel Craig alla cerimonia d'apertura di Londra 2012. 86 anni e non sentirli. 

La (non) moglie di

Se ci fosse un award per le mogli più impegnate del globo il suo podio sarebbe assicurato. Con tre figli e un ruolo da co-presidente della Bill & Melinda Gates Foundation, Melinda Gates si classifica al 4° posto. L'esempio di una donna che non è stata a guardare. E che guarda in classifica da molto lontano Laurene Powell Jobs, l'altra "moglie di" dei magnati dell'informatica finita al 49mo posto.    

La first lady 

Dalla finestra della Stanza Ovale, Michelle Obama ha capito come sfruttare le strategie social (su Pinterest passa dalla campagna elettorale per Barack all'album di matrimonio), prende aerei per andare a ballare con le figlie a concerti di pop star che sognano di reincarnarsi in lei e sostiene il marito con cambi d'abito degni della più agguerrita preda da streetstyle. Un settimo posto meritato. 

La giornalista

Da reporter investigativo tutta penna e taccuino nella Grande Mela Jil Abramson è riuscita a diventare la prima donna della storia a dirigere il New York Times. Con due figli e tre libri all'attivo, si è guadagnata il 5° posto della classifica, appena dietro alla moglie di Bill Gates. 

La pop star

Nonostante l'ascesa della sorellina, Beyoncé Knowles si conferma regina del pop al 32mo posto, proprio davanti a Diane Von Furstenberg. Ma anche alle rivali Jennifer Lopez e Shakira. D'altronde lei la colonna sonora l'aveva già pronta da tempo: Run the world, girls!

La top model

Qui viaggia in solitaria, ma nel 2011 era già stata  insieme a Tom Brady nella rosa delle cinque coppie più ricche del mondo. Gisele Bündchen è la prova di come si possa riuscire a passare dalla passerella all' 83mo posto della classifica, appena dietro al presidente della Liberia.

La più Hi-Tech

Alla faccia di interrogativi millenari e dubbi al maschile, per lei il punto G(eek) sembra non avere alcun segreto: Sheril Sanberg, secondina al fianco di Zuckemberg nell'impero Facebook si classifica al 10mo posto, aggiudicandosi lo scettro tecnologico davanti alle rivali Marissa Mayer, Virginia Rometty,  Ursula Burns e Meg Whitman. 

La collezionista

Il futuro è in Qatar. Quello di Sheikha Mayassa Al Thani, direttrice del Qatar Museum Authority nonché oggi la donna più potente del mercato dell'arte. È al 100mo posto, ma ha tutte le credenziali per salire di (molti) gradini in più in vista 2013. 





Potere alle donne: da Marissa Mayer a Virginia Rometty chi sono le  donne più influenti della tecnologia 

«I'm incredibly excited to start my new role at Yahoo! tomorrow». È bastato il suo annuncio via Twitter per scatenare il consueto botta e risposta: quella che vede protagonista Marissa Mayer, ex vice presidente di Google e oggi nuovo capo di Yahoo!, dopo l'uscita di scena di Carol Bartz. 
Questa volta, però, la notizia non è che Yahoo! ha scelto un'altra donna come capo. Il tema della discordia è molto più interessante: è uno stato interessante. Sì, perché la 37enne considerata da Forbes tra le 50 donne più potenti del mondo è anche in dolce attesa. E mentre la (piccola) rete italica dibatte su congedi di maternità, licenziamenti post allattamento, assunzioni negate a (troppo) potenziali mamme in carriera, il Time e tanti tra i siti americani che hanno dato la notizia, passano oltre e vanno alla radice della questione chiedendosi se Marissa riuscirà realmente a rimettere a posto i conti di Yahoo! e i geek più fedeli le dedicano oggi una lettera aperta (Dearmasimmamayer.com) dedicata all’anti-esodo dai lidi fotografici abbandonati di Flickr. Firmata, naturalmente, Internet. Come dire, la notizia interessante non è lo stato interessante o, almeno, non dovrebbe esserlo più.

Leslie Sobon: quando il geek è donna. Ovvero quando perché essere impallinate di tecnologia è una necessità.

Lo aveva spiegato Leslie Sobon, lo ha dimostrato Ursula Burns, da stagista estiva a CEO della Xerox, passando per Sherly Sandberg, vera primadonna nel cda di Facebook e l'avversaria Katie Standon, oggi vicepresidente delle strategie internazionali di Twitter fino a Susan Wojcicki, la proprietaria di quel garage al 232 di Santa Margarita, Menlo Park, ovvero primo ufficio firmato Google. Storie di successi al femminile,  delle dieci donne più influenti nel mondo del tech.

fonte Marie Claire

 Annamaria... a dopo

1 commento:

  1. Tantissimi quguri a queste donne "potenti". Ne vogliamo tante altre.

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