giovedì 22 novembre 2012

“LE NOVE PORTE DELL’AMORE”


                      
        Di Guillaume Apollinaire


Guillaume Apollinaire (pseudomino di Guillaume del Kostrowitsky) nacque a Roma nel 1880  da un’aristocratica polacca e padre italiano. Girovagò a lungo per l’Europa. Nel 1913 si traferì definitivamente a Parigi, dove morì nel 1918 in seguito alla febbre spagnola. Lo scrittore evade dalla realtà della guerra costruendo immagini voluttuose sul corpo delle sue amate.
Cinque donne ispirano l’opera di Guillaume Apollinaire e per ognuna intona il suo canzoniere che potremmo sottolineare “Les Amours d’Annie”, Les Amours de Marie”, “Les Amours de Lou”, “Les Amours de Amdeleine”  e infine quelle che avrebbero potuto essere “Les Amours de jacqueline”.
Apollinaire vide in ognuna di esse  una futura moglie e ognuna delle donne amate lo ha ispirato nella composizione delle sue possenti poesie, intrise di sessualità e sentimento d’amore.
Ricordate sempre: gli scrittori lavorano con le parole come i pittori lavorano con i colori.  Amore e sessualità rappresentano un dualismo  che segna il percorso di ogni essere umano. In Apollinaire questo viene espresso con una notevolissima carica di sensualità verso  tutte le sue donne. E questo grande desiderio d’amore, nell’amare e nell’essere amato, si esprime, con intensità diverse, in tutte le sue poesie: una di esse mi ha particolarmente colpito: il titolo è significativo e invitante: 

“LE NOVE PORTE DEL TUO CORPO”.

P.A. Giannini ha scritto, “I poeti sono i creatori ,poeta viene dal greco e significa in realtà creatore e poesia significa creazione. Nulla avviene sulla Terra, nulla appare agli occhi degli uomini che non sia stato immaginato da un poeta. Gli scrittori si esprimono con “pepite preziose” che sono le “parole giuste, quelle capaci di “parlare” con tutti i sensi. Ed ora lasciate parlare la poesia  e le affascinanti e voluttuose immagini d’amore.

           “Le nove porte dell’amore”
                   (Madeleine era il nome della sua amata)

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Questa poesia è per te sola Madeleine
E’ una delle prime poesie del nostro desiderio
E’ la nostra prima poesia segreta oh te che amo
Il giorno è dolce e la guerra è così dolce se si dovesse morirne

Tu ignori mia vergine il tuo corpo ha nove porte
Ne conosco sette e due mi son nascoste
Ne ho aperte quattro vi sono entrato spero di non uscirne più
Perché io sono entrato in te attraverso i tuoi occhi stellati
E attraverso le tue orecchie con le Parole che comando e sono
La mia scorta
Occhio destro del mio amore prima porta del mio amore
Aveva abbassato la saracinesca della sua palpebra
Le tue ciglia erano allineate davanti come i soldati neri dipinti
Su un vaso greco pupilla saracinesca carica
Di dolcezza
Che nascondeva il tuo limpido sguardo
E pesante
Simile al nostro amore
Occhio sinistro del mio amore seconda porta del mio amore
Simile alla sua amica e casta e carica d’amore come lei
Oh porta che conduci al tuo cuore la mia immagine e il mio
Sorriso che brilla
Come una stella simile ai tuoi occhi che adoro
Doppia porta del tuo sguardo t’adoro
Orecchio  destro del mio amore terza porta
Prendendoti arrivai ad aprire interamente le due prime porte
Orecchio porta della mia voce che ti ha persuaso
Amo te che donasti un senso all’Immagine grazie all’Idea
E anche te orecchio sinistro te che delle porte del mio amore
Sei la quarta
Oh voi orecchie del mio amore siate benedette
Porte che vi apriste alla mia voce
Co,me le rose s’aprono alle carezze della primavera
Grazie a voi la mia voce e il mio ordine
Penetrano nel corpo intero di Madeleine
Vi entro uomo tutt’intero e anche poesia tutt’intera
Poesia del suo desiderio che fa sì che anche io m’ami
Narice sinistra del mio amore quinta porta del mio amore e dei
Nostri desideri
Entrerò per di là nel corpo del mio amore
Entrerò sottile con il mio profumo di uomo
Il profumo del mio desiderio
L’acre profumo virile che inebrierà Madeleine
Narice destra sesta porta del mio amore e della nostra voluttà
Tu che sentirai come la tua vicina il profumo del mio piacere
E il nostro profumo misto più forte e più squisito di una
Primavera in fiore
Doppia porta delle narici adoro te che prometti tanti sottili piaceri
Attinti dall’arte dei fumi e dei profumi
Bocca di Madeleine settima porta del mio amore
Vi ho visto oh porta rossa abisso del mio desiderio
E i soldati che stanno lì morti d’amore m’hanno gridato
Che si attendono
Oh porta rossa e tenera
Oh Madeleine ci sono due porte ancora
Che non conosco
Due porte del tuo corpo
Misteriose
Ottava porta  della grande bellezza del mio amore
Oh mia ignoranza simile a soldati ciechi tra i cavalli di frisia
Sotto la luna liquida delle Fiandre in agonia
O piuttosto come un esploratore che muore di fame e di sete
e d’amore in una foresta vergine
Più tetra dell’Erebo
Più sacra di quella di Dodona
E che lascia immaginare una fonte più fresca di Castalia
Ma il mio amore vi troverebbe un tempio
E dopo aver insanguinato il sagrato su chi sta di guardia
all’affascinante mostro dell’innocenza
Vi scoprirei e farei sgorgare il più caldo geyser del mondo
Oh mio amore mia Madeleine
Sono già il padrone dell’ottava porta
E tu nona porta più misteriosa ancora
Che t’apri tra due montagne di perle
Tu più misteriosa ancora delle altre
Porte dei sortilegi di cui non si osa parlare affatto
Anche tu appartieni a me
Suprema porta
A me che porto
La chiave suprema
Delle nove porte
Oh porte apritevi alla mia voce
        Io sono il padrone della Chiave
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Oh Ciucciottine, possedete uno scrigno per l’Amore, possedete un Castello con nove porte,  se amate, e solo  se amate,  fate in modo che nessuna porta resti chiusa, e Voi Uomini, riamate colei che vi ama e che per amore vi aprirà tutte le porte, come atto di divina liberalità umana.

ENZO



5 commenti:

  1. Essere il padrone della chiave è sempre più difficile.

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  2. Bellisima la poesia. Enzo , ma lo sai che io ho una decima porta? mi steriosa, cnhe quella,l'ho aperta all'uomo che amo e l'ho fatto prigionero, non uscirà più da quella porta, ma il bello è che non ne vorrebbe nemmeno uscire. Annamaria2

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  3. Io ho consegnato la combinazione del mio scrigno a chi è riuscito ad entrare attraverso le mie porte, mille, più mille e più mille ancora... quanti sono i pori della mia pelle, gli stessi attraverso i quali furtivamente ha pensato di uscire, incapace di presidiare tante porte. Molte mie porte sono state inconsapevoli ispiratrici di versi vibranti... delizioso avere i propri "Guillaume" ♥ maria.sa

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  4. Furtivamente? No, è una pennellata inconsulta su un quadro ben fatto. Niente di furtivo ma molti moti vibranti.
    ENZO

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  5. Scusa, Enzo, ma non credo tu sappia di cosa sto parlando, usando l'avverbio "furtivamente". Il "quadro" che ho pennellato è un polittico... illustra diverse esperienze. I versi restano carichi di intense emozioni ♥ maria.sa

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