martedì 16 aprile 2013

Femminicidio e violenza, il Veneto approva una legge per dire basta







La regione Veneto approva la proposta di legge ”Interventi regionali per prevenire e contrastare la violenza contro le donne", un provvedimento resosi necessario per contrastare il dilagante fenomeno di abuso che ogni anno sul territorio conta sempre più vittime.


Una legge contro la violenza sulle donne è stata approvata dalla regione Veneto per mettere un punto fermo sul femminicidio. Con il disegno di legge”Interventi regionali per prevenire e contrastare la violenza contro le donne” approvato, il Consiglio regionale, in stretta collaborazione con il Centro Donna Padova Antiviolenza, ha preso seriamente a cuore la questione del femminicidio portandola ad un traguardo legislativo. Il Veneto necessitava di più delle altre regioni di questo intervento, per il preoccupante livello raggiunto dai dati statistici sulle violenze. Infatti la regione è al di sopra della media nazionale con oltre il 31% delle donne che almeno una volta nella vita ha subito violenza. Nel testo, approvato  da Pd e Pdl, si riconosce la rilevanza dei Centri antiviolenza e delle Case di rifugio e accoglienza per le vittime, creando una copertura di livello territoriale a metà strada tra strutture pubbliche e strutture private.


Il piano finanziario varato prevede uno stanziamento di quattrocentomila euro per il 2013. Leonardo Padrin, Presidente della commissione Sanità, nonché firmatario per il Pdl, ha dichiarato che questo provvedimento si è reso necessario per riuscire a contrastare le violenze di genere sul territorio e far crescere la cultura del rispetto, in un momento come il nostro in cui c’è una certa crisi di valori. Il Veneto accorcia le distanze dalle altre regioni come Emilia-Romagna, Lombardia e Lazio che già da tempo hanno adottato strumenti per tutelare le donne.

Auguriamoci che le risorse che verranno stanziate consentano un percorso di rafforzamento e reale prevenzione per tutte quelle violenze che si consumano all’interno delle abitazioni o nella vita quotidiana e che possono sfociare in femminicidio”.




Vi segnalo un libro uscito nel 2010 e che narra la storia di nove donne venete 
ferite da compagni incapaci di ascoltare .

  Raccontate 
dagli scrittori Bugaro e Franzoso,
  con un chiaro messaggio : 

Siete violenti e deboli, vogliamo uomini che facciano sognare»





Romolo Bugaro e Marco Franzoso, scrittori padovani, con questo libro hanno cercato di scoprire che uomini vogliono Le donne venete, esplorando i sentimenti e l'universo femminile Hanno avvicinato e interrogato centinaia di ragazze, nel corso di un anno circa. Un carotaggio di profondità dell'anima che dà voce alle donne.  Dalle altre interviste nasce una «ricognizione sul campo» che descrive gli uomini, visti dalle donne. E che Bugaro e Franzoso riassumono  rispondendo a domande su desideri, speranze, amori, delusioni e attese al femminile.

Che uomini vogliono le donne venete?
Bugaro: «Vogliono uomini che abbiamo capacità di ascolto. Che sappiano restituire una sensazione reale di presenza e di sostegno» 
Franzoso: «Uomini alla loro altezza»

Che uomini hanno? 
Bugaro: «Spesso le solitudini maggiori, le più abissali sono quelle in cui c'è una persona accanto. Una delle ragazze che abbiamo intervistato, Antonella G., racconta proprio questo: il senso di disperazione nel tornare a casa la sera e trovare qualcuno che non la capisce minimamente»
Franzoso: «Hanno gli uomini che si cercano»

Quali sono gli uomini che le donne allontanano?
Bugaro: «Quelli che si muovono seguendo un loro schema del tutto disconnesso dalle attese e dalle esigenze dell'altra persona. Una delle ragazze incontrate ha addirittura composto un catalogo, ironico, di questi uomini inutili» 
Franzoso: «Vengono cacciati gli uomini che non corrispondono alle aspettative»

Quali uomini cercano?
Bugaro: «Quelli che sanno fare sentire la propria presenza e non farle sentire sole» 
Franzoso: «Le donne cercano uomini che sappiano farle sognare»

Cos'è cambiato nell'approccio?
Bugaro: «E' diventato più "liquido". Modi, forme e occasioni del contatto hanno perduto ogni ritualità, sono diventati puntiformi» 
Franzoso: «La donna è più intraprendente. Sa chi è e cosa vuole»

Chi conduce il gioco nella coppia?
Bugaro: «La donna, in modo apparente o non-apparente. Ma esistono sempre dei margini di manovra» 
Franzoso: «Il gioco lo conduce sempre più spesso la donna»

Le donne sognano ancora il Principe Azzurro, o la loro indipendenza è al primo posto?
Bugaro: «Il Principe Azzurro è diventato un compagno di strada, tra contratti a progetto e collaborazioni varie. Qualcuno che ti aiuta a remare controcorrente» 
Franzoso: «Cercano sempre chi le fa sognare. Ma alla lunga l'esigenza di autonomia e indipendenza prevale»

Le donne venete usano gli uomini o si sentono usate?
Bugaro: «Molte delle ragazze che abbiamo intervistato raccontano storie di uomini "parassitari", che scaricavano su di loro ogni genere di insicurezza, difficoltà e tormento guardandosi bene dal restituire qualcosa. Questo è uno schema abbastanza comune» 
Franzoso: «Spesso sono amori in cui ci si usa a vicenda. L'abitudine ad "usarsi" che c'è nel mondo del lavoro si trasferisce anche nei rapporti di coppia»

Quale ritratto di uomo veneto emerge dai racconti delle donne?
Bugaro: «Un uomo violento. Questo è un dato per me inaspettato, ma drammaticamente reale. Non credevo che la pura brutalità fisica fosse così diffusa. Viceversa, lo è. Spesso, quando sentono di perdere terreno, questi uomini reagiscono con l'aggressione» 
Franzoso: «Emerge il ritratto di un uomo debole»

Nella donna prevale la ricerca dell'uomo-padre o dell'uomo-figlio? 
Bugaro: «Direi l'uomo-padre, anche se generalizzare è impossibile. In molte ragazze è presente una sorta di nostalgia di affetti e attenzioni mai avute, che tentano di ritrovare» 
Franzoso: «Cercano l'uomo-padre, ma spesso si accorgono solo dopo di avere trovato un uomo-figlio»

Le donne venete in amore sono contente o deluse? 
Bugaro: «Le donne venete hanno un atteggiamento "anfibio", diciamo così. Hanno abbassato l'asticella delle attese. Si accontentano» Franzoso: «Si sentono poco comprese. Sole»

Come esce l'immagine dell'uomo dai racconti delle ragazze venete?
Bugaro: «E' un uomo che rincorre modelli impossibili. Un po' frustrato dalle difficoltà» 
Franzoso: «Ne esce male, ma sempre dal loro punto di vista»

Cosa fa soffrire di più la donna veneta in amore?
Bugaro: «Lo spreco. Avere investito energie, attese e speranze su qualcuno che non ha saputo o voluto rispondere»
Franzoso: «La solitudine che deriva dalla mancanza di comprensione e condivisione ».

Le ragazze del Nord Est sono sessualmente più o meno libere delle loro madri?
Bugaro: «Sono indubbiamente più libere. La morale sessuale si è evoluta molto velocemente dagli anni ’60 ad oggi. Il risultato sono donne più libere, più consapevoli, ma anche più esposte» 
Franzoso: «Apparentemente più libere, non esiste più quella morale rigida di un tempo. Però sono più insicure. Questa idea di potere fare tutto, spesso è la maschera di un rapporto con il sè e con il sesso non completamente risolto»

E la morale sessuale degli uomini come ne esce? 
Bugaro: «Negli uomini è cresciuta l’insicurezza e questo li spinge a cercare sempre nuove conferme del loro ruolo, sono in competizione con se stessi, anche nella forma del "collezionismo sessuale". Il risultato finale di tutto questo è un aumento dell’instabilità dei rapporti. La continua necessità di conferme porta l’uomo a una ricerca incessante, anche dal punto di vista sessuale. Hai la "morosa", ma non ti basta, sei meglio, sei più figo, hai bisogno di averne altre cinque». 
Franzoso: «Questa libertà delle donne si manifesta a volte in un’eccessiva intraprendenza che può spaventare gli uomini, le reazioni sono chiusura o eccessiva apertura. Da parte di entrambi alla fine il sesso è più problematico».


Sarà per questo che c'è il boom di donne venete su un sito di incontri extraconiugali, come ci spiega sempre il Corriere Veneto? 






-Oggi mi è arrivato un comunicato stampa da parte di Gleeden, dove si afferma esattamente questo: "boom di donne venete sul sito di incontri extraconiugali". Su questo punto ci torniamo dopo, intanto spieghiamo cos'è Gleeden. Per chi non lo conoscesse (o volesse far finta di non conoscerlo), è il primo sito di incontri extraconiugali in Italia con oltre 300.000 iscritti, in meno di due anni dal lancio ufficiali. La cosa particolare è che questo sito di rendez-vous virtuale è pensato dalle donne (con marcate tendenze fedifraghe, potremmo aggiungere...). 
La parola nasce da "Glee" (in inglese gioia) e Eden (il giardino della Genesi). E così oltre 1.300.000 membri in tutto il mondo si collegano sul sito per cercare il proprio giardino segreto. Insomma un giardino della lussuria, dove è la donna a voler uscire dagli schemi mettendosi in primo piano come "cacciatrice" di un'avventura amorosa o più semplicemente sessuale. La filmografia è ricca di sceneggiature dove l'uomo è "cornificato" e la donna "cornificatrice". Uno tra questi, molto commerciale, è L'amore infedele (Unfaithful) con Richard Gere e Diane Lane, la quale si innamora follemente di un "toy boy" e tradisce ripetutamente il marito. Ai tempi in cui è stato girato il film, non c'era nemmeno Facebook, per cui le occasioni di incontri erano quelle più comuni: dal supermercato, alla palestra, dal parco alla beauty farm...Oggi invece non serve più fare questa fatica: basta un PC e connettersi a Gleeden, scegliere le credenziali di uomo che si vorrebbe incontrare e con il quale si sogna una scappatella, e les jeux sont faits....


Come  dicevo all'inizio, Gleeden ci racconta che è il Veneto a tenere il primato per quanto riguarda gli incontri clandestini online e le donne venete sono tra le più assidue frequentatrici del paradiso degli infedeli 2.0. Il sito Gleeden.com, specializzato negli incontri extraconiugali in Italia ha deciso di indagare per scoprire quali siano i motivi alla base dell’infedeltà delle signore venete. E se il sentimento di essere trascurate primeggia sempre nella classifica (per il 36%) si scopre che la voglia di mettere un po’ di pepe nella propria vita sessuale e amorosa non è prerogativa maschile.

Cito testualmente quanto scrive il comunicato stampa Gleeden, in merito alle cause che spingerebbero le donne  a tradire: "il primo fattore che spinge una donna al tradimento o almeno a cercare le attenzioni di una altro corteggiatore è il fatto di sentirsi trascurate dal compagno ufficiale: lo conferma il 36% delle donne intervistate. Spesso il partner è troppo impegnato a lavoro e spesso fuori casa e dimentica di dare le attenzioni che la propria donna si aspetta anche dopo diversi anni di matrimonio. Per questo le donne sembrano cercare queste attenzioni, piccoli flirt, emozioni su internet, per sentirsi ancora al centro dell’attenzione di qualcuno.

Le motivazioni, ovviamente, valgono per tutte le donne e non solo  le venete... 




Annamaria...a dopo

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