lunedì 13 maggio 2013

PER LA FESTA DELLA MAMMA



Bellissima storia per l’anima di Bruno Ferrero. Il brano in questione è “Il conto”. E’ importante ricordare che l’amore è gratuito, se no, non è amore.

IL CONTO


Una sera, mentre la mamma preparava la cena, il figlio undicenne si presentò in cucina con un foglietto in mano.
Con aria stranamente ufficiale il bambino porse il pezzo di carta alla mamma, che si asciugò le mani col grembiule e lesse quanto vi era scritto:
“Per aver strappato le erbacce dal vialetto:
Euro 3.
Per aver ordinato la mia cameretta:
Euro 5.
Per essere andato a comperare il latte:
Euro 0,50.
Per aver badato alla sorellina (3 pomeriggi):
Euro 9.
Per aver preso due volte “ottimo” a scuola:
Euro 5.
Per aver portato fuori l’immondizia tutte le sere:
Euro 4. Totale: Euro 26,50.
La mamma fissò il foglio negli occhi, teneramente.
La sua mente si affollò di ricordi. Prese una biro e,
sul retro del foglietto, scrisse:
“Per averti portato nel grembo 9 mesi: Euro 0.
Per tutte le notti passate a vegliarti quando eri
ammalato: Euro 0.
Per tutte le volte che ti ho cullato quando eri
triste: Euro 0.
Per tutte le volte che ho asciugato le tue lacrime: Euro 0.
Per tutto quello che ti ho insegnato, giorno dopo
giorno: Euro 0.
Per tutte le colazioni, i pranzi, le merende, le cene e
i panini che ti ho preparato : Euro 0.
Per la vita che ti do ogni giorno: Euro 0.
Totale: Euro 0.
Quando ebbe terminato, sorridendo la mamma
diede il foglietto al figlio.
Quando il bambino ebbe finito di leggere ciò che
la mamma aveva scritto, due lacrimoni fecero
capolino nei suoi occhi.
Girò il foglio e sul suo conto scrisse: “Pagato”.
Poi saltò al collo della madre e la sommerse di baci.


Quando nei rapporti personali e familiari si cominciano a fare i conti, è tutto finito. L’amore è gratuito. O non è amore.
“In un giorno caldo, preparai dei coni gelato e dissi ai miei quattro figli che potevano comprarli per un abbraccio.
Quasi subito i ragazzi si misero in fila per fare il loro “acquisto”. I tre più piccoli mi diedero una veloce stretta, afferrarono il cono e corsero di nuovo fuori. Ma quando venne il turno di mio figlio adolescente, l’ultimo della fila, ricevetti due abbracci. “Tieni il resto” disse con un sorriso”.

Bruno Ferrero – A volte basta un raggio di sole.
A lui  basta un raggio di sole,  io persi il sole quando scomparve mia Madre:  scomparve  quando  le mancavano ancora molti anni da vivere. Mi amava come solo una madre sa amare.  Continuo ad amarla  ogni giorno, oggi  scrivo ricordandola con le lacrime che sto versando…poi mi soffermo …la penso…e la mia mano non digita più. Dò un lungo sospiro rammentando come era vestita nel sogno, quando mi apparve in un vestito costellato di fiori: era serena e quell’immagine di serenità mi acquieta l’anima.
Oggi, è la tua festa e io la vivo nel tuo ricordo. Ciao!

Il tuo Enzo

2 commenti:

  1. Ogni commento è superfluo . . . le emozioni a mille ♥ maria.sa

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  2. Enzo, avevo 8 anni quando ho perso mia madre e ho vissuto sulla pelle la ferita del distacco. Meno male che mio padre mi fece il regalo di un'altra vera seconda mamma. Anche lei non c'è più da qualche anno, ma il mio animo le è sempre riconoscente.

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