sabato 29 giugno 2013

STAMINALI, AUTORIZZATE LE CURE PER DUE DISABILI SICILIANE



“La Sicilia dice sì alla vita”. E’ questo l’entusiastico ed unanime commento dei sostenitori del metodo Stamina. Due buone notizie arrivate in un solo giorno, ieri, e che riaccendono la speranza per due disabili gravi e nel contempo per migliaia di persone che chiedono di sottoporsi alla infusione con cellule staminali mesenchimali secondo la metodologia messa a punto dalla onlus torinese fondata da Davide Vannoni.


Il Tribunale di Catania ha accolto il ricorso ex art.700 relativo alle cure compassionevoli, autorizzando il trattamento terapeutico per Aurora Pulvirenti, 58 anni, affetta da Sla, la prima paziente del Meridione d’Italia con questa patologia ad avere accesso all’infusione di staminali.
A seguirla nell’iter burocratico, i legali dell’associazione Sicilia Risvegli Onlus e del Movimento Vite Sospese, Desirèe Sampognaro, Silvio Camiolo e Orazio Pulvirenti, fratello di Aurora.

“Quella ottenuta ieri in Tribunale – dichiara a BlogSicilia l’avvocato Pulvirenti – è una vittoria straordinaria, non solo per mia sorella ma per tutti coloro che si trovano a fronteggiare quotidianamente una malattia terribile. Nessuno deve abbandonare la speranza di poter migliorare la propria drammatica condizione. A questo risultato siamo arrivati dopo diverse tribolazioni e solo dopo aver impugnato il provvedimento che aveva autorizzato le cure in una delle 13 cell factory autorizzate dall’Aifa. Ma quelle staminali non sono efficaci, noi invece crediamo fermamente nel metodo Stamina”.

Per Aurora, la diagnosi che le cambia la vita arriva 3 anni fa. La malattia a rapida progressione, determina gravissime difficoltà respiratorie e di deglutizione. E’ necessario pertanto che le cure le vengano somministrate al più presto.

Gioia anche a Modica, nella famiglia Terranova. Mauro a soli 23 anni, è costretto a fare i conti con l’atassia, una grave malattia neurodegenerativa che colpisce il sistema nervoso e il cuore. A causa della gravità delle sue condizioni di salute, il giudice ha disposto per lui una infusione d’urgenza. E’ molto probabile infatti che Mauro venga sottoposto a trattamento utilizzando cellule staminali fornite da un donatore, una procedura che consentirebbe di abbreviare le fasi preliminari al trapianto.

“Quando sono stata informata delle due sentenze favorevoli – racconta – Desirèe Sampognaro – mi sono sentita in un’isola felice. E’ straordinario sapere che due giudici, in merito a due casi differenti, si sono pronunciati a favore della vita“.

Le perplessità maggiori riguardano i tempi di attesa. Sono innumerevoli i pazienti autorizzati a sottoporsi alla terapia in attesa ormai da mesi di una telefonata da Brescia. Non senza esiti fatali. Basti ricordare i casi della piccola Sofia e di Anna Umidetti, entrambe morte ai primi di giugno, senza aver mai iniziato la cura, nonostante l’autorizzazione del tribunale.

Intanto i movimenti Pro Stamina annunciano la mobilitazione. Il 10 luglio si svolgeranno in contemporanea due sit-in davanti gli Spedali Civili di Brescia ed il Ministero della Salute a Roma.

La lista di chi guarda a Brescia come unica opportunità di salvezza si allunga sempre più. Ma agli Ospedali Civili ci sono solo due incubatori per staminali, uno dei quali donati da Vannoni. Non a caso su change.org è stata lanciata dai movimenti Pro Stamina una petizione rivolta al Parlamento italiano, al ministro della Salute Beatrice Lorenzin e ai presidenti di Regione “al fine di evitare la morte di altre persone”. Tra le richieste, anche l’aumento del numero di incubatori. Secondo le associazioni che sostengono i malati, a Brescia ne servirebbero almeno 20.

Blog Sicilia

Annamaria... a dopo

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