giovedì 5 dicembre 2013

SPESSO SI PARLA DI ATTITUDINE AL COMANDO.






Sentite cosa dice LAO-TZU
(VI secolo A.C.)


Filosofo cinese, Lao-Tzu scrisse il Tao Te Ching, che significa La via, e che è alla base della pratica religiosa del taoismo.

Non sapete che cos’è il Taoismo?
E’ la dottrina filosofica e religiosa dei Cinesi. Il Tao Te Ching è il testo (fatto di tavolette) cinese di soli 5000 caratteri e 81 capitoletti, che rappresenta un segno tangibile della saggezza cinese: insomma e’ il fondamento del Taoismo.

Considerata la drammatica situazione che stiamo vivendo, a causa della cattiva gestione politica-economica e finanziaria, di vari governi,  vi prego di seguirmi perché vi parlerò appunto di “capi”,  e di come dovrebbero essere, con l’aiuto del pensiero del saggio LAO-TZU.



Prima eccovi una poesia: leggetela con attenzione.

AGIRE SEMPLICEMENTE

I veri capi
a malapena sono riconosciuti dai loro seguaci
Dopo di loro vengono i capi
Che il popolo conosce e ammira:
dopo di loro, quelli che il popolo teme;
dopo di loro, quelli che il popolo  disprezza.

Non dare fiducia
Significa non ricevere fiducia.

Quando il lavoro è fatto bene,
senza chiasso né clamore
la gente comune dice:
“Oh l’abbiamo fatto noi.”



“oh l’abbiamo fatto noi” sta a significare che abbiamo scelto il capo “giusto e capace.”
Detto questo,  abbiate la pazienza e la curiosità di continuare la lettura.

Spesso mi stupisco di quanti siano i politici contemporanei che parlano di se stessi come dei “leader” solo perché occupano una carica politica. La storia insegna che molto raramente le persone che rivestono cariche pubbliche sono i veri leader che provocano l’evoluzione della storia. Ad esempio, chi furono i capi del Rinascimento? Furono forse i governanti? Furono i capi politici, i sindaci, i governatori, i presidenti di capitali europei?  No di certo.


I capi del Rinascimento furono gli artisti, gli scrittori e i musicisti che diedero ascolto ai loro cuori, alle loro anime  ed espressero quello che ascoltarono, conducendo gli altri a scoprire la voce che risuonava dentro di loro. Tutto il mondo diede loro ascolto con una nuova consapevolezza che portò al trionfo della dignità umana sulla tirannia. Insomma, anche in quel caso i veri capi non furono affatto le autorità cui ci si rivolge utilizzando un titolo onorifico.

Considerate gli appellativi, i titoli con cui siete conosciuti e come cercate di vivere in relazione a essi. Potreste avere il titolo di madre o di padre – e ciò vi attribuisce una straordinaria responsabilità. Quando il vostro parere viene seguito perché i vostri figli vi considerano il capo famiglia, non dimenticate che quel che davvero vorreste che essi dicessero è: “L’ho fatto da me, e non che dessero a voi il merito delle loro scelte. Cercate di affermare le vostre doti di guida badando attentamente a non commettere l’errore di credere che sia il vostro titolo a fare di voi un capo. I veri capi non si riconoscono dai titoli.
E’ l’ego che ama i titoli.
Aiutare gli altri a diventare a loro volta capi mentre si esercita il comando significa lavorare duro per sospendere l’influenza del proprio egoismo. I veri capi godono della fiducia degli altri, cosa che è ben diversa dal godere delle prerogative, delle lusinghe e del potere che l’egoismo insiste a scambiare per i veri segni del primato. Dovete dare fiducia agli altri, ai cittadini, se volete ricevere la loro fiducia.

Fate caso a quante volte siete tentati di insistere che gli altri facciano a modo vostro.  Lao-tzu ci dice, che il capo che ha inclinazioni di questo tipo,  è anche il più disprezzato. Il vostro stile tende a creare panico con affermazioni del tipo: “Vi punirò se non fate a modo mio”. Lao-tzu ci dice che i capi che basano il loro potere sulla paura sono poco adatti al comando. Anche il capo la cui motivazione principale risieda nel crogiolarsi nell’ammirazione di tutti, secondo Lao-tzu, non è ancora un maestro nel comando. Il suo stile si condensa nel dire: “Vi ricompenserò se farete a modo mio.” Ma il vero capo agisce in modo che la sua influenza si nota a malapena. Questo capo sa offrire fiducia, incoraggiamento e gratificazione agli altri perché essi trovino la loro strada. Non perché facciamo a modo suo.

Quando i nostri legislatori pretendono di dirci ciò di cui abbiamo bisogno, o utilizzano tattiche intimidatorie per convincerci, come, per esempio,  prevedere conseguenze disastrose: nel caso in cui noi non li seguiamo, non votandoli, o cercano di indurci ad agire agendo sull’ammirazione che proviamo per la loro autorevolezza, non si comportano come veri leader.  Per qualificarsi come veri leader dovrebbero mettere a tacere il proprio ego e mettersi in ascolto del popolo che dice: “Sì, siamo stati noi, come popolo, a creare questo grande sviluppo economico, perché avete attuato “coi fatti” le riforme che il Paese aveva bisogno.”
E questo vale anche per voi. Per essere un vero capo nella vostra vita e nella vita degli altri, abituatevi a resistere al bisogno di avere dei riconoscimenti. Governate senza essere invadenti, mostrando fiducia negli altri tutte le volte che potete. Sorridete al tentativo del vostro ego di prendersi dei meriti e riconoscete in silenzio la vostra stessa autorevolezza sentendo gli altri che dicono: “Oh, sì, l’abbiamo fatto da soli”…con un vero capo autorevole, giusto, coraggioso e competente.


Ed ecco un suggerimento per applicare la saggezza di Lao-tzu.

“Rendetevi conto che è la parte egoistica di voi stessi a suggerirvi che state fallendo. Piuttosto che considerarvi un fallimento quando non ricevete “adeguati riconoscimenti” , rammentate a voi stessi che avete avuto successo come leader e con naturalezza fate sapere al vostro ego che non aspirando ad arraffare euro che si può diventare capi veramente di successo.”

Cari Lettori, se siete arrivati a leggere fin qui, avete allargato il vostro orizzonte intellettuale, anche se di poco, grazie anche ai principi di Lao-tzu. A noi, attualmente bistrattati cittadini, non resta che sperare di essere governati da un Capo vero che governi veramente.

Enzo

FONTE: Wayne W. Dyer – Superbur.



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