mercoledì 8 gennaio 2014

A TORINO IL PRIMO CAT CAFE'








Tutti quelli che vivono con dei gatti sanno che questa convivenza procura alla loro vita degli effetti benefici. Si può dire che, in una certa misura, i gatti “si occupano” di noi, anche se lo fanno in modo puramente istintivo e non intenzionale. Questo è uno dei motivi per i quali nelle nostre case il loro numero aumenta di continuo. Apparentemente siamo noi a “fare del bene” a loro: li nutriamo, li curiamo, gli procuriamo un territorio sicuro, ci occupiamo dei loro parassiti, li facciamo vivere al caldo quando fuori fa freddo, gli regaliamo grattatine sotto al mento, fungiamo da materasso… E li accarezziamo, cosa che a loro piace tanto. Accarezzare un gatto, però, fa benissimo anche a noi.
Fin dagli anni settanta si è iniziato a osservare che quando si accarezza un gatto la pressione sanguigna diminuisce. La dottoressa Erika Friedmann del Brooklyn College di New York condusse quindi degli studi scientifici che portarono alla scoperta che i proprietari di gatti hanno più possibilità di vivere dopo un forte attacco cardiaco rispetto a persone che non ne hanno e che, in generale, chi possiede un gatto è meno a rischio di malattie cardiovascolari di chi non lo possiede.
Ma la prima a cercare di comprendere il motivo per cui la nostra pressione sanguigna diminuisce quando accarezziamo un gatto, è stata l’antropologa americana Constance Perin. La Perin ha teorizzato che i benefici fisiologici che si attivano nel nostro corpo accarezzando un gatto, siano dovuti al fatto che questo tipo di contatto rappresenta per noi una ripetizione del rassicurante contatto fisico che avevamo con la madre da piccoli e, per questo, stimola in noi vantaggiose reazioni chimiche. Il beneficio psichico si trasforma in un beneficio fisico e così la nostra pressione sanguigna si abbassa. Un toccasana per tutti, ma soprattutto per gli ipertesi!




Dobbiamo ritenerci molto fortunati in Italia a poter abitare con i nostri cani e i nostri gatti. Non in tutto il mondo è così facile. In Giappone, per esempio, esistono norme condominiali molto restrittive riguardo alla possibilità di tenere animali in casa. Convivere con un amico a quattro zampe, insomma, è un lusso per pochi.

Il signor Takafumi Fukui ha avuto, quindi, un’idea davvero originale: ha aperto a Tokyo un Cat Cafè, un locale dove ci sono 15 gatti con cui i clienti possono giocare e rilassarsi, mentre bevono un tè. Il proprietario è un amante dei gatti, che si è licenziato dal suo precedente lavoro e ha trovato, con questa sua idea imprenditoriale, il modo per far felici tutti gli amanti dei gatti che abitano a Tokyo. Risultato: il suo Cat Cafè “Calico” ha avuto un grande successo. Il “Calico” riceve circa 70 clienti al giorno, che arrivano a 150 nei week-end, e pagano 7 dollari l’ora per stare con questi magnifici gatti “da compagnia”, tutti molto tranquilli e generosi nell’elargire le proprie fusa.


“Voglio che tutti si dimentichino del lavoro e si rilassino”, ha spiegato il signor Fukui. La maggior parte dei clienti è rappresentata da donne e bambini, ma ci sono anche impiegati e professionisti, che si fermano al Cat Cafè nelle pause di lavoro o a fine giornata, e il 70% di loro non può tenere animali in casa o soffre di allergie. Uno di loro, il signor Hamanaka, un ingegnere trentaduenne, dice: "Questo posto non è sulla strada per andare a lavoro. Ma, anche se sono un po’ stanco, mi fermo lo stesso. I gatti randagi scappano quando cerco di accarezzarli. Qui è fantastico poterlo fare. E’ così rilassante. Anche tre ore non è abbastanza!”



I gatti del “Calico” sono tutti pulitissimi e regolarmente spazzolati e i clienti sono obbligati a lavarsi le mani prima di accarezzarli e giocare con loro. I loro nomi? Tutti molto nipponici, naturalmente: Ichigo, Tamako, Haduki, Kukuru, Fuuko, Matsuri, Maruko, Osechi, Mikan, Komugi…



Considerando che accarezzare un gatto fa abbassare la pressione sanguigna. Chissà che i medici giapponesi non inizino a prescrivere come terapia anche una sosta al Cat Cafè “Calico” ai loro pazienti ipertesi…
Fonte-Farmina channel



Ma dopo Tokyo e anche Parigi ,Vienna, Budapest, Berlino, Monaco,  Madrid. Apre in Italia, a Torino, il primo Cat Cafè, un locale interamente dedicato ai gatti, in cui i clienti possono accarezzare i felini, giocare con loro, e intanto consumare come in qualunque altro bar. L’esperimento torinese, chiamato Neko Cafè, (Neko in giapponese significa gatto), è ancora alla ricerca di una location: si regge esclusivamente su donazioni, ed è gestito dalla  onlus animalista Neko FFFF.

Dietro il progetto torinese c’è una finalità in più: aiutare gatti sfortunati. Nel locale vivranno sette gatti abbandonati, salvati dalla strada e dal gattile. Sterilizzati e seguiti da un veterinario, faranno compagnia ai clienti, a cui verranno proposte torte fatte in casa, prodotti bio, equo solidali e a Km zero. E ci sarà anche uno sportello per segnalare adozioni, smarrimenti o maltrattamenti.
Fonte- Lettera donna

Annamaria...a dopo

2 commenti:

  1. Che bell'articolo. A me, gattaro da sempre, ha fatto bene all'anima. Grazie, Annamaria.

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  2. Bella iniziativa!!!!bella bella bella!speriamo che le buone intenzioni in mano a qualche scriteriato non portino a brutte conseguenze come succede a volte

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