martedì 9 febbraio 2016

PAGA SICARI PER UCCIDERE MOGLIE: I KILLER CI RIPENSANO

Leggo che un marito paga dei sicari per uccidere la moglie e che gli stessi ,presi da una crisi di coscienza, la risparmiano . Una storia (a lieto fine) che riporta l'huffingtonpost del 6-02-2016, Cio' che mi domando in tutto questo è: ma la moglie le corna gliele aveva messe o no a sto' marito?...


Noela 


Una donna australiana è salva soltanto perché gli uomini che avevano il compito di ucciderla sono stati assaliti dai rimorsi e, invece di ammazzarla, hanno fornito la prova che il mandante era il marito geloso. Tornata a casa è apparsa al coniuge con un sorriso stampato in faccia: "Eccomi, sono ancora viva!". L'uomo si è sentito male per lo spavento, visto che pensava fosse morta.


L'incredibile vicenda si snoda tra l'Australia e il Burundi, il paese africano del quale la protagonista è originaria e dove è tornata recentemente per il funerale della matrigna. Noela Rukundo era ignara del fatto che il marito Belenga Kalala, 
Belenga Kalala

rifugiato politico della Repubblica Democratica del Congo e padre dei suoi ultimi tre figli, avesse assoldato due delinquenti nella capitale Bujumbura proprio per toglierla di mezzo. Ai due Kalala aveva consegnato l'equivalente di 3500 sterline e aveva spiegato che voleva punire una volta per tutte Noela per le sue infedeltà.

L'incubo comincia quando la donna riceve una telefonata del marito all'hotel dove alloggiava. Da Melbourne l'uomo la convince a uscire per prendere una boccata d'aria, ma non appena lascia l'albergo viene sequestrata e forzata dentro una macchina. I sicari, però, la riconoscono: è la sorella di un loro amico. Perciò comincia un interrogatorio.Riporta il quotidiano britannico Guardian: 
"Mi chiedono: 'Che cosa hai fatto a quell'uomo? Perché ci ha chiesto di ucciderti?'. Allora io rispondo: 'Quale uomo? Non ho nemici'. E loro: 'Tuo marito!'. Io: 'Mio marito non può uccidermi, state mentendo!', Così mi danno schiaffi".
I rapitori chiamaro Kalala per avvertirlo che avevano Rukundo nelle loro mani e per chiedere istruzioni. Misero il telefono in viva voce e lei poté ascoltare la risposta: 'Ammazzatela'.
A quel punto la donna sviene, ma i due uomini decidono di non assassinarla. Anzi. Mossi a pietà, le consegnano la registrazione della telefonata e le ricevute del bonifico del marito. Con queste prove, così ha raccontato a una trasmissione della Abc, ha preso l'aereo ed è tornata a Melbourne dove ha trovato Kalala in lutto, consolato dai famigliari che ormai la pensavano morta in Burundi.Dopo aver provocato uno spavento enorme al marito, Rukundo ha deciso di trascinarlo in tribunale, dove è stato condannato a nove anni di carcere.
Annamaria


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